venerdì 9 maggio 2014

"I Cento passi" di bellezza di Peppino Impastato (recensione di Claudio Villanova)



“I cento passi” è una storia vera,  
“I cento passi”è una storia da insegnare nelle scuole fin dalla tenera età perché è la più bella storia di vittoria contro i mostri cattivi:
il 9 Maggio 1978, quella montagna di merda che è la mafia si arrese alla bellezza di Peppino Impastato.
Quel giorno i vigliacchi credettero di aver vinto, 
stupidi illusi, 
invece non fecero altro che rendere la tua vita e le tue idee immortali.

Ciao Peppino
Ti voglio bene e farò di tutto perché il tuo nome resti impresso nella memoria del nostro popolo.
Promesso!

K




 "I Cento passi" recensione di Claudio Villanova

 

Chi metterebbe in discussione la propria famiglia, le proprie tradizioni o la propria vita per combattere la Mafia tenuta viva dalla zona grigia dello Stato Italiano?
Peppino Impastato di Cinisi, paese vicino a Palermo, è uno di quei Grandi Uomini che hanno deciso di non rimanere zitti e di non arrendersi all'indifferenza.



Peppino, interpretato da uno splendido Luigi Lo Cascio, abita a cento passi dalla casa di Gaetano Badalamenti, il boss mafioso della città, ma questo non gli impedisce di fondare una radio libera, RADIO AUT, dalla quale attacca e denuncia tutti i meccanismi della Mafia.
Peppino è un inarrestabile urlo contro l’ingiustizia mafiosa, e lo sarà fino al 9 maggio 1978 quando viene pestato a morte dagli uomini di Badalamenti in un vile agguato.

Marco Tullio Giordana dirige un biopic su quest'esempio di vita, riuscendo a mostrarci l'uomo prima che i suoi ideali, facendoci affezionare ai personaggi del film, come spesso accade nelle sue opere cinematografiche.
Il film è girato in maniera classica, senza grandi artifici narrativi, ma la regia è precisa e la pellicola regala molte scene visivamente potenti.


La grande forza del film è nei dialoghi, spesso pungenti e ironici, che esaltano la bravura degli attori, anche grazie ai molti monologhi sparsi nel film.
Giordana fonde bene le varie fonti storiche, analizzando la società italiana di quel periodo storico e il personaggio Peppino Impastato, riuscendo a non scadere nel retorico, anzi… il regista milanese, cerca di mostrare la realtà per quella che è, senza idealismi politici o sociali.

Il film si concentra molto sul rapporto tra Peppino e la sua famiglia e questi sono i momenti migliori dell'intero sceneggiato:
Il padre,  picciotto mafioso, è una delle figure più importanti del film, ama Peppino, ma non ha il suo coraggio. E' un padre debole che vuole solo tranquillità per la propria famiglia, tranquillità che Peppino non è disposto a concedergli se questa  ha origine nell'illegalità. Il rapporto fra i due è logorante e il padre ne soffre, perché si sente impotente davanti al destino del figlio.


La madre, nonostante sia una donna molto umile e non possa comprendere il vero significato delle parole del proprio figlio, pur forzando le proprie preoccupazioni sarà fino alla fine dalla sua parte.
Infine il fratello minore, che rappresenta quella normalità bramata sia dal capo famiglia degli Impastato che dalla mafia, ma è anche l'unico della famiglia che esterna davvero le proprie difficoltà di vivere appesi a un filo:
cosa vuol dire essere il fratello di un uomo che si sta scavando la fossa con le proprie mani? 
Quale strazio devono provare le persone al suo fianco?

Questo è “I cento passi”, un film eccezionale e dall’ottimo ritmo, che ricostruisce la vita di un uomo straordinario contribuendo a rafforzarne il ricordo e la potenza delle sue idee di giustizia, di onestà e di libertà.
Vedere un film come questo fa riflettere sui temi della mafia e dell'omertà, temi più che mai attuali perché si è avverato proprio ciò che Peppino temeva:
"ci siamo abituati alle loro facce", e ormai non sappiamo più riconoscere il volto della mafia.


Facciamo sì che la morte di Peppino non sia stata inutile, perché altrimenti noi "la mafia ce la meritiamo". 
Ecco… questo è il vero significato de “I cento passi”.

"Casomai non vi rivedessi... buon pomeriggio, buonasera e buonanotte"

C.V.


RADIO AUT, la radio di Peppino Impastato rinasce come RADIO 100 PASSI,
ascoltatela qui:


LA STORIA DI GIUSEPPE PICONE:
http://amegghiuparola.wordpress.com/2013/03/02/giuseppe-picone-luomo-che-combatte-la-mala-giustizia-attraverso-il-web/







Nessun commento:

Posta un commento

...E TU... COSA NE PENSI?

..LA TUA OPINIONE E' IMPORTANTE!

Si prega di firmare i commenti (anche solo con il nome) e di rispettare le idee altrui! Gli insulti verranno bannati.