sabato 19 luglio 2014

FATE L'AMORE NON FATE LA GUERRA: un ricordo, Eddie Vedder, i bonobo e tanto sesso... contro la guerra

“YOU MAY SAY I’M A DREAMER”

Nonostante (e per fortuna) non abbia mai vissuta la guerra sulla mia pelle, alcune notizie inerenti ad essa sono impresse nella mia memoria come un marchio indelebile:

ricordo perfettamente la prima “puntata” di STUDIO PERTO in cui Emilio Fede annunciò l’inizio della “Guerra del Golfo” nel 1991, avevo 15 anni, era inverno, STUDIO APERTO non era ancora del tutto inutile ed Emilio Fede era ancora un giornalista non del tutto desolante. (sottolineo "non del tutto")


…e poi ricordo che erano passate da poco le ore 15 italiane dell’11 Settembre 2001… ricordo dov’ero e cosa facevo, ricordo tutti i volti e i nomi di chi era con me, ricordo anche i miei pensieri. 
Del resto come ha detto Daniele Luttazzi: 
Chiunque si ricorda cosa stava facendo l'11 Settembre 2001, io ad esempio stavo guardando la televisione seduto sul divano, mentre la baby-sitter di mio nipote mi faceva un pompino”. (vado a memoria)


 …e poi c'è questo ricordo del Marzo 2003:
erano le 19 circa e mentre gli USA dichiaravano di nuovo guerra all’Iraq di Saddam Hussein  io stavo facendo l’amore con una ragazza, ricordo che quel sesso mi piacque tantissimo, più del solito, ricordo ogni movimento, ricordo la luce soffusa. 

Dopo averla salutata andai a giocare una partita di calcio in trasferta: 
mentre ero in auto con alcuni compagni e con l’allenatore che guidava, un giornale radio annunciò che quella notte gli USA avrebbero attaccato Baghdad… io ero felice per il sesso fatto ma, mentre guardavo fuori dal finestrino i colori della sera primaverile, una triste certezza si mischiò alla mia felicità rovinandomi l’umore e il suo sapore: 
quella sera sarebbero morte molte (troppe) persone indifese e innocenti. 

Non ricordo il risultato finale della partita (forse perdemmo, quell’anno le perdevamo quasi tutte) ma ricordo che durante un’azione di gioco un avversario mi diede un calcio mentre io ero a terra, un calcetto giusto per provocare, mi alzai e in quell’attimo qualcosa cambiò… da quel giorno nulla sarebbe stato più come prima e forse per questo lo ricordo così bene, I GIORNI CHE CI CAMBIANO LA VITA SONO I TATUAGGI DELL'ANIMA...  sorrisi e mi allontanai dal provocatore, io che una volta ho anche preso 9 giornate di squalifica perché volevo picchiare pure l’arbitro, sorrisi e mi allontanai perché quella notte avrebbero bombardato Baghdad senza alcun motivo plausibile e il mondo aveva già troppa energia negativa in circolo… 
perché è assurdo ma troppe persone preferiscono fare la guerra piuttosto che l’amore… 
invece io, poche ore prima, avevo fatto l'amore e ai miei occhi la guerra era qualcosa di ancora più stupido da fare. 

YOU MAY SAY I’M A DREAMER

… e allora è necessario sapere cosa ha detto Eddie Vedder citando John Lennon dopo che Israele lo ha accusato di essere contro le ragioni della loro guerra (come se la guerra avesse una ragione!)*:



"Cosa diventerà il nostro pianeta quando l'orrore per le sempre più terribili immagini di guerra si trasformerà in apatia? (...) Quando abbiamo cercato di fare un appello pacifista a un concerto rock, abbiamo rispecchiato i sentimenti di tutti quelli che erano d'accordo con noi, in modo che chiunque possa avere una migliore comprensione del prossimo (...) Chiamatemi naif, ma preferisco passare per naif, per ingenuo o speranzoso piuttosto che tacere per il timore di essere male interpretato. (...) La guerra fa male. Fa male, a prescindere dalla parte nella quale cadano le bombe (...). - I hope someday you'll joinus - non volete ascoltare cosa ci ha detto lui?"


…e se non bastasse c’è questa poesia contro la guerra che scrissi 10 anni fa e che purtroppo è sempre attuale e aggiornabile:

"Io ero sul volo della Malaysia Airline MH17 Amsterdam - Kuala Lampur.
Io ero studente all'Università di Garissa in Kenya.
Io ero felice mentre ballavo al concerto degli "Eagles of Death Metal" al Bataclan di Parigi.
Io ero mussulmana a Srebrenica e omosessuale ad Auschwitz.
Io ero ebrea Treblinka e zingara a Buchenwald.
Io ero l’indio che osservava le navi dei “conquistadores” all’orizzonte.
Io ero bambina nel Darfur, in Congo e a Gaza.  
Io ero bambina nella Libia stuprata dal generale Graziani.
Io ero avversaria di Hitler e Stalin, Pinochet e Pol Pot, Videla e Bush
e nessuno con me provò pietà.
Io vidi orribili stelle cadere dal cielo di Dresda e di Cassino.
Io vidi cosa accadeva a Kabul e quel giorno mi trovai anche a New York.
Io cercai di scappare dall’orrore di Saigon e di Timisoara.
Io vidi spegnersi la luce a Bosovizza e a Erevan.
Io giocavo a nascondino per le vie di Hiroshima.
Ovunque fossi,
chiedevo solo il diritto di sognare.
Ovunque fossi,
non avrei voluto essere lì.
Ovunque fossi,
imploravo di smetterla,
ma la voce mi si bloccava dentro.
(...) Il silenzio da sempre mi rende complice.
L’indifferenza da sempre mi rende colpevole 
(...) IMMEDESIMARSI E' LA CHIAVE PER LA PACE

Per piacere, pensate più a far l’amore perché ormai si è capito che chi fa la guerra ha seri problemi sessuali e molta carenza d'amore... ce lo insegnano i bonobo!


“YOU MAY SAY I’M A DREAMER....
BUT I'M NOT THE ONLY ONE...
I HOPE SOMEDAY YOU JOIN US”


K

*a meno che non sia una guerra di liberazione dagli oppressori o invasori:
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10129


Rocco Siffredi (bonobo umano) e sua moglie Rosa










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