sabato 2 agosto 2014

A Zayn Malik dei ONE DIRECTION: il tweet per la Palestina e contro gli indifferenti



Ciao Zayn





L’ho apprezzato perché stimo chi sceglie e chi si appassiona. 

Credo che vivere voglia dire schierarsi apertamente. Chi vive veramente non può permettere che altri scelgano per lui e per lei. Invece l’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò stimo chi sceglie.

Scegliere significa impedire che poche avide mani non sorvegliate da alcun controllo tessano la tela della vita collettiva, un pericolo drammatico che la massa indifferente ignora perché… 
quando scoppiano le bombe nelle stazioni, 
quando la corruzione impoverisce Nazioni, 
quando i giudici muoiono perché sono persone oneste, 
quando una guerra uccide civili inermi,  
quando ormai è inutile chiedersi: “se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?”,
perché quando il male vince siamo tutti vittime, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.


Stimo chi parteggia perché chi sceglie evita che uomini impietosi salgano al potere violentando il futuro della comunità, evita il promulgare di leggi che vanno a scapito del bene comune in favore del bene di pochi… perché l’individualismo è una strada che conduce solo all’oblio:
se brucia il giardino del tuo vicino prima o poi brucerà anche il tuo, 
per questo è necessario non essere indifferenti!

Odio gli indifferenti soprattutto oggi che per non esserlo basta un tweet!


Zayn, le parole che ti ho appena scritto sono (esplicitamente) ispirate ad un estratto de “la Città futura” di Antonio Gramsci*, un testo del 1917 molto importante per la Storia Italia, e gli attacchi che tu hai ricevuto dopo esserti schierato in favore della causa palestinese mi hanno subito riportato ad esse.
Scegliere non è mai una strada facile ma tu l’hai perseguita e ciò ti fa onore perché l’arte può cambiare il mondo e i grandi artisti hanno una responsabilità abnorme a causa del loro seguito (quello dei ONE DIRECTION è immenso) 
…una loro parola potrebbe spostare miriadi 
per questo sono temuti da chi tesse malignamente le fila del mondo
per questo la loro presa di posizione fa ancora più rumore ma anche più onore.

John Lennon, ad esempio, l'avevo capito e scelse di stare contro il potere per dare una possibilità alla pace.

Ti abbraccio e grazie ancora per aver scelto

K

IMMAGINA LA PACE FRA ISRAELE E PALESTINA:

FATE L'AMORE NON FATE LA GUERRA:




I tweet di Rihanna




Il discorso contro la guerra di Eddie Vedder


Il nostro Elio Germano legge Gramsci




*Il testo integrale di “ODIO GLI INDIFFERENTI” di Antonio Gramsci

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.


Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.






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