giovedì 11 dicembre 2014

A proposito di "Funny Girl", il nuovo romanzo di Nick Hornby


I Beatles stavano cambiando la storia della musica, l'ufficio buoncostume della BBC censurava i programmi e l'omosessualità era un reato penale... ecco l'Inghilterra nella metà degli anni '60 ed ecco Barbara Parker da Blackpool che la conquistò a suon di risate... dalla Cornovaglia al Northumberland passando per Londra.


Fin qui nulla di eclatante se non fosse che Barbara è bella, anzi è meravigliosa e il suo destino sarebbe quello di "Miss Regina di Bellezza", e se non fosse che lei da quel destino di ragazza in bikini dipinta d'oro vuole sfuggire perché "le reginette non fanno mai ridere" e invece Barbara vuole far ridere, ci è portata, per dirla all'italiana è un po' come se Sophia Loren avesse voluto fare la carriera di Sandra Mondaini.

Ma cos'è il destino se non la strada che si sceglie di percorrere?
"Se arrivi a un bivio imboccalo" disse Yogi Berra  e Barbara lo imbocca: 
lascia la provinciale Blackpool, tomba più che certa dei suoi sogni, e va verso sud, a Londra dove tutto è in movimento, dove le cose accadono se vuoi farle accadere.  
Sulla sua strada londinese Barbara diventerà Sophie Straw e incontrerà quelle persone che saranno protagoniste come e quanto lei di “Funny girl”:
Danny il produttore aziendalista alle prese con un matrimonio che è tutto fuorché un invito a sposarsi, Tony e Bill la coppia di autori tutto estro, talento e paranoie personali e infine Clive la sua spalla televisiva (malgrado le aspettative di lui), bellissimo ma con un'Ego spropositato.
Per 4 stagioni televisive queste 5 persone faranno impazzire di gioia il popolo inglese... saranno gli idoli televisivi dell'inglese medio con la sit-com "Barbara (e Jim)"... mentre nel backstage andrà in scena tutto la bellezza e la bassezza del mondo dello spettacolo fra appassionanti relazioni amorose, ambizioni frustrate e ispirazioni da non perdere.
Si volta l'ultima pagina di "Funny girl" e...


i Beatles hanno cambiato la storia della musica andando oltre "I love yeah yeah yeah", la BBC non censura più i propri programmi e l'omosessualità non è più un reato penale, si torna nel presente con la consapevolezza di aver letto una gran bel libro pronto per diventare un film, una commedia allegra che lascia spazio ad alcune riflessioni perché, grazie a Vernon Whitfild (il più odioso dei personaggi),  si scopre l'origine (in buonafede) della TV spazzatura dove "non c'è nulla di male a mostrare uno che caga, fintanto che c'è una iena pronta a ridere a crepapelle", e perché viene ricordato che i grandi successi come le grandi disperazioni spesso hanno le radici profonde nell'infelicità causata da chi ci ha creato!


Finisce "Funny girl" e viene voglia di invitare Nick Hornby a bersi una birra e dirgli:

gran bel lavoro Nick! ...e non era così scontato visto che ho iniziato a leggerlo con l’aspettativa di chi aspetta il nuovo romanzo di uno dei suoi autori preferiti da ben 6 lunghi anni, quindi le mie aspettative erano altissime… e non è mai bello avere grandi aspettative… si rimane quasi sempre delusi ...ma, “Funny girl” ha fugato ogni timore, del resto tu sei un l’autore di capolavori della moderna letteratura britannica quali “Alta fedeltà”, “Un ragazzo” e “Febbre a 90”… sei un maestro per me!

Un'altra birra media grazie!
Alla tua Nick

K



PS ...sei un maestro per me ma non ti perdonerò mai di aver lasciato che il film tratto da “Alta Fedeltà” venisse ambientato a Chicago dopo che nel romanzo ci avevi fatto vivere la migliore atmosfera londinese... mi sembrava di vivere da sempre a Londra!
...va bene John Cusak come protagonista ma Chicago proprio NOOO!





1 commento:

  1. Bella recensione, chiara e divertente. Mi è venuta voglia di leggere il libro su cui avevo qualche riserva perché gli ultimi libri di hornby mi erano piaciuti poco.

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