giovedì 21 maggio 2015

"Norwegian wood" dai Beatles a Murakami: quando l'Arte richiama altra Arte

Accendi qualsiasi supporto musicale e fai girare nelle casse "Norwegian wood" dei Beatles!
 ...oppure clicca sul video qui sotto. 



Fatto? 
Ottimo...

"I Once had a girl / or should I say..."

Quella che stai ascoltando è una canzone dei Beatles del 1965... pensa... ha 50 eccezionali anni! 
Fa parte dell'album "Rubber soul", un disco tanto meraviglioso quanto rivoluzionario per la storia "beatlesiana".
Il suo riff (il ritornello musicale) è inconfondibile. 
Può darsi che ascoltandola per caso, non tutti saprebbero dire il suo titolo o addirittura di chi è... ma tutti avranno la consapevolezza di averla già sentita.
E' stata eseguita da un'infinità di artisti, dagli U2 fino alle più svariate orchestre classiche di tutto il mondo; è stata suonata in qualsiasi modo e con qualsiasi strumento, ha dato il nome a un festival rock norvegese che ogni anno vede il gotha della musica mondiale esibirsi...
questo perché "Norwegian wood" è semplicemente un capolavoro musicale. 

"Isn't it good?/ Norwegian wood"

Continua ad ascoltarla, mi raccomando, 
perché la storia non finisce qui...
22 anni dopo la sua concezione, "Norwegian wood" diventa un romanzo dello scrittore giapponese  Haruki Murakami... che forse non sarebbe esistito senza la canzone (il romanzo... non Murakami che è un genio a prescendire!),
e lo diventa perché era la canzone preferita di Naoko... e per Watanabe, il protagonista del romanzo, "Norwegian wood" e Naoko saranno in eterno un'unica e indimenticabile entità vagante nella sua memoria... e che merita di essere raccontata al mondo.



"She ask me to stay / and she told me to sit anywhere" 

Watanabe non ha più 20 anni, ne ha 17 in più, eppure... 
ogni volta che ascolta quella canzone è come se li avesse per sempre...
perché fra quelle note c'è tantissima vita... la sua vita... 
la giovinezza, l'età della bellezza... 
e tutt'ora c'è la fortissima presenza imperscrutabile di Naoko e di tutto quell'amore che faceva agitare la sua anima inquieta di studente votato alla solitudine;
in quella melodia c'è Midori che è ancora splendida nella sua spontaneità... desiderabile nel suo calore...
e c'è anche Reiko... "orecchio che sa ascoltare"*, sospiro fugace di una notte inattesa...
e poi ci sono Kizuki e "il grande Gatsby", Nagasawa e Thomas Mann... preziosi compagni di strada che, ognuno a proprio modo, è stato importante per l'uomo che Watanabe diventerà oggi, l'uomo che è ora... 
ora che per puro caso sta ascoltando "Norwegian wood" trasmessa dagli altoparlanti di un aereo appena atterrato ad Amburgo... 17 anni dopo...


"...and when I awoke / I was alone"

Ecco "Norwegian wood" di Haruki Murakami scritto nel 1987...
uno di quei libri che hanno il profumo dei pomeriggi di pioggia in autunno, malinconico e coraggiosamente introspettivo perché ci vuole sempre tanta forza per affrontare i propri fantasmi... e fra queste pagine ne aleggiano parecchi...
ma si parla di dolorosi addii senza mai diventare patetici “Non farti mai prendere dall'autocompassione. Autocompatirsi va bene solo per la gente da poco”;
...dopo tutto il tema della morte nella tradizione e nella letteratura giapponese, meriterebbe un capitolo più approfondito... come quello inerente al sesso di cui “Norwegian wood” ne è impregnato fino a essere in alcuni punti eccitante... senza mai scadere nel volgare.


La locandina del film tratto dal romanzo
Quando lo finirai di leggere... fai una cosa... rileggi il primo capitolo... 
perché è un meraviglioso incipit dedicato a un ricordo e 
solo conoscendo tutta la storia ne potrai apprezzare davvero l'intensità artistica delle parole con cui è scritto... 


So I lit a fire / isn't it good, Norwegian wood?”

...e ora dimmi...
quale canzone è il titolo del tuo romanzo?

K

*da "The body - Il corpo" racconto di Stephen King

un estratto imperdibile


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